INTERVISTA A PAOLO MARSELLA – ADITINET
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Il protagonista di oggi su Radio IT è Paolo Marsella, CEO di Aditinet. Mat lo ha incontrato e con lui ha parlato di passioni, di tecnologia, di motociclette, di Steve Jobs: una chiacchierata a 360 gradi, in cui a un certo punto è spuntata una domanda:
“Ma tu, Paolo, dove mi consiglieresti di investire il primo milione di euro?”.
Ma ecco cosa si sono detti.
Ciao, Paolo!
Ciao a tutti!
Paolo Marsella, un individualista
Iniziamo dal Liceo Kennedy: come passava le sue giornate il giovane Paolo di allora?
Diciamo che non ero uno studioso particolare. Avevo un gruppo di amici, sempre quelli; alcuni di loro mi sono rimasti tali per tutta la vita. E uno di questi è anche il mio socio. Insomma, passavamo il tempo in modo molto semplice, direi quasi banale, come lo passavano dei ragazzi di allora: non c’erano 800 canali di comunicazione, non c’erano i social. C’era il cinema, c’era il ping pong, c’erano le uscite e c’erano le pizze. Questo è ciò che ricordo di quei tempi ormai lontani.
Io conosco un sacco di gente, credo di essere abbastanza popolare nel mio piccolo, ma mi sento un individualista: sia nella vita, sia nello sport, sia un po’ in tutte le cose che faccio. Mi risulta che sia anche tu un individualista: è così o no?
Sì. Diciamo che devo prendere atto, purtroppo, di questa cosa: qualche volta serenamente, qualche volta meno e un po’ mi dispiace. Alla prova dei fatti: sì, sono un individualista.
Più che una tua scelta è una caratteristica, diciamo.
Certo, non è assolutamente una scelta: è un un dato di fatto, mi trovo a fare molte cose per conto mio. Mi ci trovo anche bene, devo dire, nel fare. Poi ho anche dei figli e una famiglia, e quindi penso a loro. E però ho dedicato molto tempo alla costruzione di cose che per me sono personali.
Paolo Marsella: la tecnologia, per caso
Capisco, abbiamo avuto un percorso simile. E sbirciando nel tuo LinkedIn vediamo che dopo il tuo percorso di studi dal 1999 al 2003 ti troviamo in Datacom, e dal 2003 alla guida di Aditinet (poi dal 2005 anche di Aditinet UK, che oltre all’Italia.) Ma perché hai scelto di entrare nel mondo della tecnologia?
In realtà non so se chiamarla scelta, perché io ho studiato un’altra cosa: ho studiato fisica. Originariamente il mio progetto era di rimanere nella ricerca; poi per motivi assolutamente pratici quella strada non si è rivelata praticabile, avevo ecessità anche di guadagnare qualche cosa. E comunque era una strada non per molti. Quindi mi sono ritrovato nella tecnologia semplicemente perché, a quel tempo, il settore assorbiva con grandissima facilità i giovani neolaureati: era estremamente facile entrarci, e ci sono entrato. Non voglio dire per caso, ma quasi.E poi da lì ho fatto la mia strada.
Paolo Marsella: lo stile di Steve Jobs non mi convince
Tornando all’individualismo: anche Steve Jobs era un individualista, ma anche un po’ dittatoriale. Che ne pensi del suo stile di leadership?
Ho letto e ho visto qualche cosa sul suo stile dittatoriale, e mi sono fatto un’idea che è un po’, diciamo, a due facce. Confrontando i vari leader nel settore dell’industria ho notato che molte figure esprimono questo tratto caratteriale. Non voglio dire che sia assolutamente necessario, ma probabilmente per arrivare a certi livelli aiuta. Non è però sicuramente uno stile che approvo da un punto di vista, diciamo, dell’essere umano a 360 gradi. Io credo – e spero – di non essere dittatoriale nella nella mia attività d’impresa. Però riconosco anche che se andiamo a guardare i leader delle aziende top, insomma, è difficile trovarne qualcuno di tenero.
Nell’intervista, Paolo ha parlato con Mat di molte altre cose, e soprattutto gli ha suggerito i settori in cui investire il famoso “milione di euro”.
Quali sono? Scoprilo proprio nel podcast in cima a questa pagina.
Buon ascolto!
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