INTERVISTA A MAURIZIO RIVA – QUANTA CLOUD TECHNOLOGY
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Il protagonista di oggi è Maurizio Riva, vice presidente e responsabile EMEA per Quanta Cloud Technology. Maurizio è un manager con una lunga storia professionale nel mondo dei semiconduttori, dell’hardware, del software, dei data center e del cloud, ed è stato tra i pionieri nella diffusione della cultura sull’Intelligenza Artificiale, sulle auto a guida autonoma, sul 5G e su Industria 4.0. Ingegnere elettronico, fa parte del gruppo degli “ALUMNI” del Politecnico di Milano (dove si è laureato) ed è Innovation Manager accreditato presso il MISE.
Ciao, Maurizio!
Ciao Mat, buongiorno a tutti!
Maurizio Riva e l’amore per la montagna
Allora, Maurizio: abbiamo 28 amici in comune in Facebook e sono quasi tutti del settore IT, quindi del nostro settore. Ognuno di loro ha la propria passione: per esempio Claudio ama andare in moto e alle Maldive, Pierantonio invece fa gare con la Porsche in pista. Luigi ama il vino e così via. Nessuno però si dà all’alpinismo: quindi tu, le gite, con chi le fai?
Di solito con le persone che amano la montagna come me, ma ce ne sono poche del mondo della tecnologia, almeno nella zona che frequento. Ma è bello anche passare weekend e ferie senza parlare di questi argomenti.
La valle che a me piace di più in assoluto è la Val Badia; ce n’è una a cui sei particolarmente affezionato?
Io sono appassionato della Valle d’Aosta e in in particolare della valle di Gressoney, dove vado spessissimo, e del Monte Rosa.
Il 90 per cento delle fotografie che trovo nei social ha come sfondo la neve, e spesso gli sci. Quand’è che si inizia a sciare?
Ho avuto un colpo di fulmine quando avevo 11 anni, in un modo diciamo molto complicato sono finito in settimana bianca in Val di Fassa. In realtà ho cominciato a più di vent’anni a sciare con più frequenza, e nella valle del Monte Rosa perché è più vicino a Milano (nonostante io ami le Dolomiti). E così tutti gli inverni per me c’è lo sci e d’estate l’alpinismo. Ci sono più foto così invece che quelle del calcio quando a vedere le partite
Sei mai andato su un’ancora o su una bidonvia?
Sì, certo. Le ancore ci sono ancora, dalle parti di Cervinia e dall’altra parte in Svizzera. Le bidonvie c’erano quando ho cominciato andare sul Monte Rosa, ne esisteva una che adesso non c’è più.
Anche io le ho prese, le bidonvie sul monte Bondone e le ancore sul Monte Pora. Me le ricordo ancora adesso: dovevi avere un equilibrio particolare per non far accadere addirittura quello che era appoggiato al tuo fianco, insomma un disastro. Poi a un certo punto ho incominciato ad andare in snowboard. Tu l’hai mai provato?
Sì, ma ma ho desistito immediatamente.
Maurizio Riva: una vita per la tecnologia
L’errore più grande che un manager dell’IT deve evitare di commettere lungo la propria carriera?
Pensare di essere arrivato: non si arriva mai. Ogni giorno bisogna essere abituati al cambiamento, che è la normalità. È un errore che capita spesso e fa sì che tutti noi,ogni tanto, paghiamo di persona il fatto di aspettare anziché muoverci più rapidamente del mercato.
Novell, Sun, Intel, e dal 2018, Quanta Cloud technology. Quanto conta quindi la tecnologia nella tua vita, oltre che nel tuo lavoro?
La tecnologia è sempre stata una sfida. Io ho sempre amato l’innovazione, amato fare qualcosa che aiutasse a stare meglio tutti noi. E quindi mi è sempre piaciuto cavalcare le tecnologie disruptive, che cambiano il modo di lavorare migliorando la nostra vita. E quindi ho sempre cavalcato aziende innovative. Se pensiamo del passaggio da Novell alla mobilità, soprattutto a Intel, ricordo quando iniziammo a posizionare il Wi-Fi con Centrino sul mercato italiano, e io fui il responsabile per il cablaggio Wi-FI degli aeroporti italiani…
Nell’intervista, Maurizio Riva ha parlato con Mat di molte altre cose, e n particolare di innovazione, di futuro e della nostra Italia.
Cosa si sono detti? Scoprilo proprio nel podcast in cima a questa pagina.
Buon ascolto!
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