MANAGEMENT | EPISODIO 7 – ANCHE NELLA CRISI, MEGLIO IL BREVE O IL LUNGO PERIODO?
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Questo podcast affronta, tra le altre cose, il tema della crisi attuale. Lo fa in compagnia di Primo Bonacina, amministratore unico di PBS – Primo Bonacina Services. Si tratta del settimo episodio di “Management”, la rubrica di cui Primo è protagonista. Saremo in sua compagnia per un quarto d’ora circa, durante i quali vi regaleremo spunti di management concreti e fattivi.
Buongiorno, Primo. E ben ritrovato.
Buongiorno a te e a tutti gli ascoltatori di Radio IT.
Crisi e strategia: quale adottare?
Oggi partiamo da una domanda, e cioè: meglio guardare al breve o al lungo periodo? La domanda cade in un momento di crisi molto particolare, in cui l’impatto del coronavirus sull’economia costringe le aziende a rimettere tutto in gioco.
Direi di partire da un’altra domanda, che va ancora più a monte. Ed è: come nascono le aziende? E come crescono? Durante l’epoca industriale gli economisti credevano nella legge dei rendimenti marginali decrescenti. Secondo questo principio, all’aumentare della quantità di produzione di un bene corrisponde una diminuzione del valore di ciascuna unità incrementale dello stesso.
Se, per esempio, esistesse un solo etto di cioccolato al mondo, solo gli individui più ricchi avrebbero i mezzi per gustarne il magnifico sapore. Ma se, improvvisamente, i nostri oceani diventassero mari di cioccolata, il valore incrementale di quel volume precipiterebbe poiché si avrebbe un surplus di cioccolata rispetto al fabbisogno reale.
La legge dei rendimenti marginali decrescenti ha sostenuto le aziende per tutta l’età industriale: a maggior produzione corrispondeva minor valore per ciascun utilizzatore incrementale lungo la curva della domanda di mercato. Bene, tutto questo – indipendentemente dalla contingenza attuale legata al coronavirus – non vale più.
Crisi e strategia: la lezione di Brian Arthur
Uhm, interessante. E da quando non vale più?
Di nuovo, facciamo un piccolo salto indietro. Già all’inizio degli anni ‘80 Brian Arthur aveva anticipato l’idea secondo cui, in un mondo sempre più tecnologico, quel principio non sarebbe stato adeguato a descrivere la realtà. L’economista aveva immaginato che all’aumento della distribuzione di un bene sarebbe corrisposto un aumento (NON una diminuzione) del valore incrementale di ciascun pezzo distribuito.
Il pensiero di Arthur è stato in un certo senso la chiave di comprensione degli effetti della rete (come la conosciamo oggi) e dei cicli informativi. Nell’era tecnologica, infatti, più aumenta il volume di ciò che fate, più il vostro prodotto può incrementare in valore.
E poi nel podcast scoprirai …
.come il digitale ha cambiato le strutture del passato;
. l’impatto dell’effetto rete;
. come non sacrificare la redditività del breve periodo
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