LOCKDOWN, DALLA CRISI NASCE UNO SMART WORKING MIGLIORE PER TUTTI
ABAS ERP – CAMPIONI NASCOSTI | EPISODIO 1
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STEFANO RAMUNDO, IL CAMPIONE NASCOSTO CHE CI RACCONTA COME HA GESTITO LA TRANSIZIONE AL LAVORO AGILE
23 GIUGNO 2020 – Smart working, questo sconosciuto. Almeno fino a tre mesi fa. Poi, come ormai sai benissimo, durante il lockdown l’Italia ha scoperto la modalità di lavoro agile, o di lavoro da remoto. Insomma, la possibilità che quanto di solito veniva svolto in ufficio o in azienda poteva essere svolto altrettanto bene anche da casa.
Lockdown e smart working, un’accelerazione improvvisa
In realtà i numeri già raccontavano, prima della clausura da pandemia di Covid-19, che gli smart worker erano sempre di più. L’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, in un report datato 30 ottobre 2019, parlava di 570mila lavoratori agili, +20% rispetto al 2018.
Il coronavirus ha costretto le aziende a mettere il turbo. E la maggior parte di loro, diciamo così, aveva un motore ordinario. Insomma, non era strutturata. O, in alcuni casi – come quello che sto per raccontarti – non era ancora completamente strutturata: un percorso verso il lavoro agile era stato avviato, ma con gradualità.
Lockdown e smart working, il caso Corradi
Il caso che ti racconto – anzi, che ti faccio raccontare dal diretto interessato – è quello di Corradi srl, azienda bolognese che si occupa di outdoor living space. Il diretto interessato è Stefano Ramundo, system engineer, ed è lui il campione nascosto di questo primo episodio del podcast di Abas, realizzato con il supporto di Radio IT. E’ lui, insomma, che ci racconta come la tecnologia abbia permesso a Corradi di risolvere il problema più diffuso tra le aziende nell’ultimo trimestre. Un problema che comincia dall’infrastruttura.
LE VOCI DI QUESTO EPISODIO
Stefano Ramundo – System engineer per Corradi srl
Igor – Responsabile Editoriale Podcast Italia Network e RADIO IT
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